UNA VACANZA FANTASTICA di Caterina Sardanelli

Giulio e Mattia presero una bottiglia di vino nella cantina della casa di Loto e bevvero tanto quella sera. Poi stanchi andarono a dormire rinviando la partenza al giorno dopo.

Il giorno seguente Loto organizzò il viaggio. La giostra era al completo: dieci cavalli di legno, dieci jeep, dieci navicelle spaziali e le tre bici.

Tutti gli animali occuparono i posti a sedere.

«Si parte all’avventura!» gridò Loto.

Pin, uno dei pappagallini, volle celebrare con il suo fischietto l’inizio della partenza. Volarono su, su, e la giostra girava, rigirava e si allontanava sempre di più dal bosco.

«Bee, bee… il mondo vedremo» dissero le pecorelle al lupo in alto nel cielo sulla giostra.

«Evviva, evviva, gira Loto come una trottola» parlò il lupo.

«Urrà, urrà, una settimana si farà!» esultarono felici Giulio e Mattia. «Che bello! Ci sono i canguri… possiamo avvicinarci?»

«Non c’è tempo per fermarci, dobbiamo vedere tantissime cose» contestò Loto senza arrestarsi.

Cari amici, questa comitiva è stata veramente fortunata! Trascorsero giorni felici conoscendo tante cose: il famoso cantastorie con il burattinaio che raccontava storie d’Amore; i fiumi che la invitavano a fare un bagno nelle acque cristalline; le campane Din, Don, Dan che suonavano a festa in un villaggio indiano dove i bimbi correvano gioiosi e scalzi tra le palme. E poi la Luna… che meraviglia da vicino con il suo faccione illuminato! Mangiarono tante cose buone: gelati, focaccine e cioccolato che scorreva a fiumi. E com’è stato bello fare il giro intorno al sole!


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«Mamma mia, che caldo!» esclamarono tutti insieme quando furono vicini al sole.

Il Sole dietro una nuvola giocava con i pianeti e le stelle. Una Stella s’innamorò del Sole. Voleva fuggire con lui ma egli le diede l’ultimo bacio e con un sorriso la salutò dicendole: «Devo riscaldare la Terra. Addio, dolce Stella, ti guarderò da lontano.» Si asciugò una piccola lacrima che gli rigò il volto e si girò dall’altra parte.

Tutta la comitiva proseguì con lo sguardo verso il mare.

«Guardate il mare che gioca con le onde mentre i granchi scappano sugli scogli!» strimpellarono Giulio e Mattia. «Desideravamo tanto farci una nuotata, giocare con i delfini e i granchi. Oh, come sarebbe stato bello lanciare la palla ai delfini!»

«Sì!» si accodarono gli altri.

«Uffa! Dobbiamo ritornare nelle nostre tane» brontolarono gli animali dispiaciuti.

«E noi nella nostra casa…» aggiunsero i bambini malinconici.

Ed infine la talpa: «È vero, adesso mi tocca chiudere la porta ed aprirla a Primavera. Dovrò stare a lume di candela. Che noia!»

La giostra rallentò e i cavalli di legno barcollarono. Gli animali rotolarono nello Spazio e la giostra con le sue lunghe braccia li recuperò.

Loto si fermò. Era notte quando giunsero sulla Terra ma Loto con i suoi colori illuminò le tane degli animali. Ognuno si recò a malincuore nella propria casetta.

Anche Giulio e Mattia ritornarono a casa, con la Fata Celestina sopra la scopa magica. La loro casa era distante dal bosco, abitavano in un paesino molto carino. Nei pressi, c’era una profonda grotta con una grande bocca.

Celestina narrò alla famiglia Rompicapo la grande avventura dei suoi figlioletti: «Giulio e Mattia si erano addentrati nella grotta per conoscere il Mago. Se lo sono trovati di fronte. Con le sue ali grandi lui li ha trasportati nel bosco, li ha legati all’albero ed è andato a farsi un sonnellino. È un Mago buono ma d’aspetto è davvero brutto!»

Proseguì Celestina: «Dopo aver fatto il suo sonnellino quotidiano, il Mago nella sua grotta si è messo a preparare dei dolci per Giulio e Mattia. Pensava di liberarli ma prima dovevano vincere una prova: quella di lanciarsi dall’albero più alto.»

La grotta del Mago era graziosa, c’era un bel focolare, il pavimento era rivestito di paglia, in un cantuccio c’erano tanti cassettoni ricolmi di granturco, farina, ed un bidone pieno di latte appena munto dalle pasciute mucche. Le galline coccodè guardavano il Mago che preparava i dolcetti con le loro uova. La tavola era imbandita di dolci e buon latte. Qua e là c’erano sparsi dei candelabri per illuminare la grotta.

All’esterno, la grotta era circondata da prati e campi, ed era difesa dai venti per mezzo della grossa montagna che la accerchiava. L’acqua scorreva da un fiumiciattolo a cascatella chiassosa e bagnava i campi e i prati.

Lontano dalla grotta si ergeva un mulino, dove il Mago macinava il grano grazie all’acqua della cascatella che ne faceva girare la ruota.

Celestina raccontava con voce soave alla famiglia dei bambini: «Sono corsa in aiuto di Giulio e Mattia per tranquillizzarli ma conoscevo lo scherzetto che stava tirando loro il Mago. Bastava un po’ di pazienza e tanto coraggio ed avrebbero vissuto un’esperienza unica: quella di lanciarsi dall’albero con un forte respiro liberatorio, sarebbero stati abbracciati dalle ali del Mago e il premio sarebbe stato garantito.»

La famiglia Rompicapo ascoltò attentamente. Ci fu un’esplosione di risate, laddove Giulio e Mattia si pentirono di aver perso quella bella esperienza ma si ripromisero di farlo in seguito, alla prossima vacanza. Ormai la paura era sparita.

«Grazie tante, Celestina» sorrise grata la famiglia.

«Possiamo andare a fare il giro del mondo con Loto, la prossima volta?» chiesero i due fratellini speranzosi.

«Perché no, se ci sarà Celestina a proteggervi, adesso siete ancora piccoli e indifesi» risposero con gentilezza i genitori.

«Certo! Con immenso piacere guiderò i vostri figli, insegnando loro a divertirsi e a crescere senza paure» accettò la bella Celestina, e volò nel bosco planando come un uccello. Nello stesso momento la bici rossa, insieme alle sue amiche, con la Magia della Fata ritornò dai pappagallini.

Così ogni giorno le bici pedalavano veloci, ma la rossa diventava sempre più energica e nella corsa superava le sue compagne. Giocavano nel bosco alla scoperta di tante cose belle e nuove sotto gli amorevoli e frondosi alberi.

Chissà cosa avranno visto in questo loro fantastico viaggio? Forse un nuovo mondo? Ce lo faremo raccontare la prossima volta. Comunque i pappagallini sono lì a fischiettare e cantare per tutti, anche per voi, miei piccoli e grandi amici. La canzoncina preferita è questa:

Pan, Pen, Pin
A  zonzo se ne vanno
Nel bosco dimoreranno
E con gli amici del bosco giocheranno
Ullallera, ullallà
Loto ci salverà
Ogni volta che ci ascolterà.


© Christine Kaminski | Vietata la riproduzione senza consenso scritto

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