Kaleriya
È sempre meglio sapere
Non sempre si è padroni della propria vita, non sempre ci è concessa la possibilità di scegliere.
Ma, come il senso intrinseco espletato in questa narrazione, alla fine è sempre meglio sapere, poiché talora ne può dipendere la nostra esistenza, o anche il minimo che si può recuperare, pilotare, decidere. Vivere o morire.
Questo romanzo d’amore, ambientato a Langley, sede centrale della CIA, narra la storia di due persone che, seppur destinate ad incontrarsi, vivono il loro primo incontro in una forma insolita, paradossale per quella che è la trama dell’opera. S’infiamma tra i loro esseri una strana alchimia, sovvertente, un richiamo lontano, percepito unicamente dai loro sensi che sono i primi ad incontrarsi, ad unirsi, fondersi e cercarsi.
E quando la realtà, le loro respingenti realtà, ciò che sono per la storia di quel tempo, il fronte tra la CIA e il KGB, inevitabilmente si manifesteranno ed imporranno, inducendoli a separarsi per scongiurare repentagli alla loro incolumità, accadrà invece, in seguito ad una sequenza fortuita di eventi, lottando, sapendo, insieme saranno alfine, in grado di salvarsi.
Lei troverà finalmente il suo posto, lui l’accoglierà, e quando avranno saputo tutto quel che c’è da sapere, questo stesso sapere sarà gettato alle loro spalle, integralmente, per un inizio puro, incontaminato. Per ricominciare da capo, in un divino destino che li avrà uniti, senza più lotta, senza più fuga, soltanto speranze, amore e vita.
«Il mio nome è Kaleriya, e voglio portarlo con dignità, con onore, a rischio di qualsiasi cosa, perfino della mia vita, perché se dovessi morire, almeno lo farei dignitosamente.»
EDIZIONI:
1a Edizione Prospettiva Editrice (Anno 2010)