VIAGGIO DI UNA STELLA di Angelica Barra

Anche Stella si divertì e rise in armonia con la sua amica. E, placate le risa, poco dopo riprese: «La cosa che più mi interessava, visto che mi sembrava di aver oltrepassato i confini per quanto mi fossi allontanata, era di sapere com’era nato, e lui mi ha detto che loro sono un riflesso del nostro Universo. Io non capivo, ovviamente, poi affinché io comprendessi mi ha suggerito di immaginare uno specchio, e di mettermi lì davanti.»

«E dopo?» fremeva la Luna, anche lei si era tanto interessata.

«Quando ti metti allo specchio, sai che la tua immagine è capovolta, ad esempio la sinistra diventa destra, e lo specchio separa due volti differenti di te, capisci?»

«Quindi se io qui sono felice, lì sono triste…» intuì la Luna.

«Non necessariamente. Comunque hai indovinato, il mondo è lo stesso, ma la linea temporale è diversa, essi sono in un’altra dimensione, dove c’è anche una versione diversa di te. In pratica, senza accorgermene ho varcato un portale dimensionale, una specie di strappo cosmico, e sono finita in un’altra stanza del Multiverso, in una delle tante differenti versioni del nostro Universo.»

«Oh, caspiterina! E come hai fatto a ritornare indietro?»

«La fortuna ha voluto che, appena sono entrata, era lì che si trovava questo Pianeta, e gentilmente mi ha fermata per informarmi. Lo aveva inteso che non ero di quelle parti e voleva in un certo senso salvarmi. Ma non so se lui esista ancora nel tuo Sistema Solare, io francamente non l’ho mai visto.»

«Allora, in sostanza, avresti viaggiato nel tempo?»

«Sì, ho viaggiato nel tempo. Però di quello non ho potuto vedere molto, purtroppo, ed è un peccato, perché forse era il viaggio più interessante che avessi mai fatto, ed anche il più emozionante.»

«Mi hai incontrata?»


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«In verità no, perché, in effetti, ciò mi ha messa un tantino inquieta, avevo paura di perdermi e, dopo, non sarei più potuta tornare. Poi questo Pianeta mi ha consigliato molto vivamente di star ferma lì, per non rischiare d’incontrare l’altra me, sempre che in quella dimensione fossi stata ancora viva. Se si vuole viaggiare nel tempo, senza distorcerne la struttura, è importante non essere visti e vedere senza vedere, cioè lasciando sempre le due vite separate, secondo il loro corso nelle rispettive dimensioni. Non devono assolutamente intersecarsi poiché potrebbe generarsi un paradosso cosmico, e bisognerebbe non trovarsi in uno spazio temporale troppo lontano, ossia recarsi sempre in un passato meno remoto.»

«Si può viaggiare anche nel futuro?»

«Quello no, è impossibile, perché chiaramente il futuro non è mai ancora definito, dipende dalla piega che prendono le linee temporali di ciascuno, come si biforcano in ogni mondo.»

«Però scommetto che ci hai pensato» insinuò l’altra facendole l’occhiolino.

«Altroché!» strimpellò Stella. «Però una cosa te la posso dire, da ciò che mi ha raccontato quel Pianeta, che tu ed il Sole c’eravate ancora, e vi amavate come qui, di questo nulla cambia.»

«Che bella cosa!» si commosse la Luna.

«Sì, una cosa bellissima» confermò intenerita. «Ciò significa che il vostro Amore va oltre il tempo e le dimensioni, e probabilmente sarà eterno.»

«Ma non potremo mai toccarci… lì ci siamo mai toccati?»

«Mi spiace, no.» Stella si fece un pochino triste per la sua amica. «Ma sappi che il vostro bacio è leggenda. In qualunque parte dell’Universo si vada, si sente narrare della Luna e del Sole, che con il loro Amore illuminano i cuori e le speranze, perpetuo simbolo ed ispirazione di tutti i veri innamorati.»

«Ne sono felice» si consolò un pochettino la Luna.

«E devi. Un Amore come il vostro, così forte e inattaccabile, che resiste al tempo ed alle ere, ad un implacabile Destino che vi tiene fisicamente separati, dovrebbe essere un esempio per tutti, di quanto sia potente la forza dell’Amore, il vero Amore che non ha limiti, e che non morirà mai.»


© Christine Kaminski | Vietata la riproduzione senza consenso scritto

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