PRATOLINA E IL SEGRETO DEI SETTE COLORI di Gabriella Mantovani

Quante emozioni poteva contenere un colore! Presa dalla felicità si mise a ballare sul sentiero e dispose i suoi preziosi pacchettini intorno a sé, a terra, e parlò a loro così: «Miei piccoli amori, siete un dono prezioso e insieme faremo grandi imprese.»

Racimolò i suoi tesori colorati e si avviò con fervore in direzione della collina. Frattanto che camminava pensava: “Andrò dalla Maghetta Morena e le chiederò aiuto per un sortilegio. Ho deciso, con questi miei tesori progetterò una gara di pittura così tutti i bimbi potranno partecipare ed impareranno, come io ho imparato dal colore viola, una sana lezioncina.” Si massaggiò la fronte pensando a quanti fossero i dettagli di cui avrebbe dovuto occuparsi.

La Fata camminava con passo deciso su per la collina, arrivò a casa della Maghetta Morena verso mezzogiorno e la prima cosa che percepì nell’aria fu l’aroma di un minestrone. Si mise a canticchiare per avvisare del suo arrivo e, a pochi passi dall’uscio, si arrestò ad attendere educatamente risposta.

La Maghetta Morena si affacciò e la salutò: «Ciao Pratolina, sono proprio contenta di vederti. Vieni, ho appena finito di cuocere la zuppetta di verdure, pranzeremo insieme oggi.»

Un po’ impacciata Pratolina si accomodò a tavola, non gradiva molto la zuppetta di verdure ma in silenzio non la rifiutò. Così, nel frattempo che pranzavano Pratolina raccontò della sua mattinata, del suo gioco con i colori e del suo progetto per il Concorso di Pittura.

Compiaciuta, la Maghetta Morena affermò: «È una bellissima idea, e per informare i bimbi potresti far appendere un cartellone da Frank, il guardiano del parco, con l’invito a partecipare alla gara di pittura, stabilendo una data ed anche un premio per il vincitore.»

Si fermò un pensieroso attimo e successivamente aggiunse: «Pratolina, per il premio non preoccuparti, ci penserò io, sarà una fantastica sorpresa ed un magnifico regalo per ognuno di loro, così saranno tutti vincitori e contenti. Tu dovrai solamente scrivere sul cartellone che la gara si farà con il sole o con la pioggia, e che chiunque dovrà portare con sé l’ombrello: servirà per non scottarsi dal sole o per non bagnarsi dalla pioggia, ma soprattutto per ripararsi e non far copiare il proprio disegno da sguardi indiscreti.»

«Come vuoi» accettò Pratolina e poi chiese: «Con questi miei fazzolettini cosa potrei fare? Vorrei chiederti una magia per trasformarli e così poterli utilizzare come colori.»

«Piccola Pratolina, hai visto il colore viola quante cose ha saputo dirti? Guarda ora cosa c’è in quel fazzoletto.»

Pratolina slacciò la borsa di paglia dove aveva conservato i fazzolettini colorati, ne scrutò l’interno e trovò nel fazzoletto viola un mucchietto di polvere colorata.


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Fissò la Maghetta Morena interrogandola: «Come hai fatto?»

«Il miracolo lo hai fatto tu, Pratolina. Con l’ascolto delle tue emozioni ho soltanto recitato una formula magica per te. Ora tu, prenderai la polvere colorata, e quando sarai a casa la impasterai con un pizzico di sale ed acqua e realizzerai delle grosse matite con ogni colore che possiedi. In seguito le darai a Frank che le distribuirà a chi parteciperà al concorso.»

«Anche gli altri fazzolettini hanno la polverina colorata?»

«No, Pratolina, per prima cosa dovrai essere attenta e farti parlare dai colori con delle emozioni, proprio com’è accaduto con il colore viola, perché solo in quel caso ciò che hai inserito nei fazzolettini diventerà polvere colorata. Devi prima superare questa prova e deve avvenire entro la mezzanotte, altrimenti perderai tutto e non potrai più preparare le matite colorate per il concorso.»

Ansiosa, Pratolina le domandò: «Basterà la polverina magica colorata per fare tante matite per tutti?»

Rispose così la Maghetta Morena: «Basterà, basterà, anzi, più ne userai e più aumenterà, poi potrai mescolare le polverine tra di loro con l’acqua e trasformare i colori in altrettanti colori, e oltretutto potrai creare numerosi vasetti colorati, per i bimbi che preferiranno dipingere con i pennelli anziché con le matite che avrai preparato. Se supererai le prove delle emozioni, domani avrai così tanto lavoro da fare che dovrai farti aiutare dalle Fatine tue amiche. Supera le prove delle emozioni, Pratolina, verrò anch’io ad aiutarti e sarà una memorabile festa per l’intero villaggio.»

Pratolina si grattò sulla testa preoccupata, ringraziò la Maghetta Morena e si apprestò a scendere dalla collina, pensò e pensò ai consigli ricevuti e provò a guardarsi in giro per scoprire i segni che sperava di incontrare. L’idea del concorso le fece pensare alla felicità dei bambini, il suo cuore iniziò a battere con enfasi, pieno di partecipazione e di Amore, e lì il suo pensiero andò al desiderio di dipingere. Si sentì travolgere da una forte passione e ripensò al colore rosso, che parlava proprio di Amore e di passione.

Subito dopo, nella sua mente visualizzò i bimbi nel parco intenti a dipingere e, di colpo, si sentì stringere il cuore in una piccola morsa. Vide in alcuni di quei visi trasparire un pizzico di gelosia, sicuramente il concorso li avrebbe messi in conflitto fra di loro. Pratolina si sentì molto turbata, non avrebbe voluto che questo accadesse, ma ricordò ad un certo punto ciò che la Maghetta Morena aveva promesso: un premio che li avrebbe fatti sentire tutti vincitori e contenti.

La Fatina si calmò ed il tarlo della gelosia che si era insidiato nel suo cuore, man mano si ammorbidì ed ella vide il colore giallo amalgamarsi ad altri colori e trasformarsi. Presagì allora che il sentimento della gelosia poteva essere scardinato da ciascun cuore, ed una giusta competizione avrebbe sanato anche questa umana debolezza. Si allietò della profondità dei suoi pensieri e decise che il colore giallo apparteneva al sentimento della gelosia.

© Christine Kaminski | Vietata la riproduzione senza consenso scritto

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