LA FATA DELL’AMETISTA di Bianca Settecasi

Gioia si volta verso quella nuova voce e scorge uno Gnomo. Lo guarda incuriosita, perché è lì? Sembra conosca gli altri. Rogan, dal suo versante, vedendo Gioia rimane folgorato dai suoi occhi, dai suoi lineamenti, dai suoi capelli setosi.

Poi è un tutt’uno. Rogan che, spinto da un impulso irrefrenabile, fa due salti per atterrare ad un palmo da Gioia, e Quinlan che avanza per bloccare Rogan. Gioia che, non capendo il presupposto di quella ostilità tra i due, rimane fissa ad osservare senza respirare.

Quinlan e Rogan si fronteggiano. Rogan con uno scatto fa cadere Quinlan a terra dandogli uno spintone e, a quel punto, prende Gioia per la vita, l’abbraccia e le dà un bacio sulla bocca.

Immediatamente Quinlan scatta in piedi strillando: «Nooo, cosa hai fatto!»

«Ma io la amo» dichiara Rogan, e tutti gli altri non parlano più, trattengono il respiro.

A stento Blanche mormora: «Rogan, non puoi amare una Fatina se non conosci le regole del Bosco. Adesso i Saggi lo verranno a sapere e Gioia…»

Intanto Quinlan ha preso delicatamente Gioia in braccio, e guardandola negli occhi le confessa: «Io ti amo e ti amerò per sempre. Ti ritroverò… ti ritroverò.»

Gioia non comprende quello che sta accadendo, è ancora sconvolta per il dolce bacio inaspettato di Rogan, morbido. Ma quello che sente per Quinlan è diverso, completamente diverso. Lui adesso sta cercando di tranquillizzarla, ma da cosa? Le accarezza amabilmente i capelli, il contorno delle guance.

Blanche, Giada e Grania non riescono a trattenere le lacrime dalla commozione. Shaun, Kevin e Phelan sono in silenzio tombale. Si sente in sottofondo il rumore dell’acqua che scorre, il vento prende a soffiare, le foglie danzano nell’aria…

Quinlan ha le lacrime agli occhi. «Ti ritroverò, ti ritroverò… te lo prometto. Le Anime Gemelle si ritrovano sempre.» Volge lo sguardo alla sua destra, da dove sente sopraggiungere il vento. I Saggi stanno arrivando, la stanno venendo a prendere. L’ho appena trovata, pensa, e già me la portano via. “Perché… perché?”


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Rogan non ha ancora capito nulla, nel suo semplice egoismo non ha inteso che, a causa di quel bacio incosciente, Gioia verrà inviata sulla Terra dai Saggi: non si può baciare una Fatina senza che lei dica di sì, senza che lei sia convinta di aver trovato l’Anima Gemella, e solo l’Anima Gemella può sapere queste cose. L’Anima Gemella deve far la corte alla sua Fatina, non può pretendere un bacio senza il suo consenso.

Il vento si alza ancora di più e, di punto in bianco, ecco apparire uno stormo di fenicotteri rosa che trasportano tante tartarughe centenarie: i Saggi.

Approdati che sono alla cascata, tutti i presenti uniscono i palmi delle mani con le dita rivolte in alto, tenendole all’altezza del petto, e abbassano leggermente il capo in segno di saluto reverenziale. Rimangono fermi e silenti fino a quando i dieci Saggi non scendono dai fenicotteri.

«Ci inchiniamo a voi, Saggi» li ossequia Quinlan facendosi portavoce del gruppo.

Il Saggio più anziano esordisce: «Gioia cara, siamo qui per te, vogliamo darti la possibilità di andare a vivere sulla Terra, affinché tu possa capire cosa sia meglio per la tua vita, vivere diverse esperienze per poter affrontare al meglio il tuo destino di Regina. Non devi avere paura, ti manderemo anche delle Fate e dei Folletti che ti saranno vicini e veglieranno su di te, e Quinlan potrà venire con te. Vuoi chiederci qualcosa prima di partire?»

Gioia, sempre più disorientata non sa cosa rispondere. Guarda Quinlan tenendosi a lui, poi si gira di nuovo verso i Saggi. «Io… io… non… non so cosa dire. Non ci sto capendo nulla, cosa ho fatto di male? Io voglio restare qui. Non so cosa sia la Terra, mi perderò… perché mi fate questo?»

Con estrema gentilezza, il capo dei Saggi interviene: «Gioia, non è una punizione, è un’opportunità che ti stiamo dando. Vedrai che se imparerai, troverai la tua strada e presto ritornerai qui nel Bosco Fatato.»

(Accettare i doni che riceviamo e ringraziare sempre)

Stella sente parlare la nipote con la sua voce melodiosa. Si affaccia dalla portafinestra della cucina e la vede seduta sul prato con il micione in braccio, tutta intenta a coccolarlo. Esce in giardino e, sorridendo, le chiede se vuole far merenda.

«Grazie, zia» fa Giulietta. «Ma sto chiacchierando con Giada, la Fata degli Smeraldi. Mi sta raccontando tante cose interessanti, sai?»

«Mi fa piacere» sorride Stella intenerita. «Allora ti preparo un bel frullato di mela con la cannella e te la porto. Posso farne un pochino anche per la tua Fatina, cosa ne dici?»

«Va bene, zia, però devi trovare una tazzina piccola piccola, perché la mia Fatina è piccolina» accetta la bimba con un grazioso cenno d’approvazione.

Rientrata in casa, Stella prepara così il frullato e ne mette un po’ in una tazzina in miniatura che usa come soprammobile, per la misteriosa Fatina. Va quindi in giardino a sedersi vicino alla nipotina e a Fiocco, il suo gatto bianco grassottello. «Tieni, Giuly, facciamo merenda, però devi far scendere Fiocco altrimenti tutto il pelo ti va a finire nel frullato. Quest’altra tazzina è per la tua amica Fatina.»

«Grazie, zia» strimpella contenta Giulietta.

«Dunque, raccontami di questa Fatina degli Smeraldi. Perché non me la presenti?» le chiede con dolce tono indulgente.

La piccola alza le spalle e fa una smorfietta. «Zia, era qui giusto un secondo fa… ma ora si è nascosta, visto che lei può parlare solo con i bambini che rispettano gli animali e la Natura.»

«Va bene, capisco. Puoi almeno raccontarmi cosa vi siete dette?» le propone sempre più indulgente.

© Christine Kaminski | Vietata la riproduzione senza consenso scritto

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