LA FABBRICA DEI SOGNI di Maria Letizia Amato

Non sapevo cosa fare, io sono soltanto una ragazza ed avevo paura di affrontare un’impresa tanto grande, ma non potevo permettere che le creature delle Fiabe venissero cancellate, perché con loro, si sarebbero dissolti anche i sogni di tutti bambini della Terra; essi non sarebbero stati più in grado di provare gioia nei loro cuori e finanche la Terra sarebbe diventata un pianeta pregno di malvagità, senza più Amore. Malgrado non avessi alcuna idea di come sconfiggere Zirconia, dovevo tentare.

«Va bene» allora acconsentii. «Portami nel tuo mondo.»

«Sul serio? Sono così contenta che tu abbia accettato!» strimpellò Maira. «Dammi le mani e chiudi gli occhi, useremo lo stesso incantesimo di teletrasporto che di solito usiamo con i bambini.»

In un battito di ciglia, mi ritrovai a Dreamland e non indossavo più il pigiama, bensì un vestitino di tulle verde. Guardandomi intorno, scoprii, con immensa sorpresa, che in quel posto ci ero già stata: era il luogo che sognavo al tempo in cui ero bambina e che mi capita di sognare ancora adesso, nei giorni in cui il mio pensiero corre alle creature delle Fiabe.

È un luogo bellissimo, con prati verdi ed alberi a perdita d’occhio. Quelli di Dreamland però, non sono alberi comuni: si tratta di alberi magici, i cui frutti, se mangiati, danno vita agli incantesimi più svariati.

Nei boschi di questa Terra Fatata si possono vedere Unicorni, Gnomi, Elfi, Folletti e tutte le creature magiche che popolano le Favole. Eppure c’era qualcosa di diverso: nei miei sogni di bimba contemplavo boschi pieni di vita, nei boschi che avevo davanti invece si scorgeva a malapena qualche Elfo, di tanto in tanto. Era proprio vero che la popolazione di Dreamland stava svanendo dall’esistenza…

«Sei emozionata? Sai, sei l’unica che ha avuto il privilegio di visitare questo mondo da sveglia» mi confidò Maira ravvisandomi incantata dal panorama.

Oh sì, ero veramente emozionata, ma non potevo godermi quel paesaggio perché non dovevo dimenticare il motivo per il quale mi trovavo in quel luogo incantato. «Sono preoccupata, non credo di avere i mezzi per combattere contro Zirconia.»

«Non essere preoccupata. Ora dobbiamo andare al Palazzo Reale, la Principessa delle Fate Laila, o meglio, la nuova Regina, ci sta aspettando. Ti illustrerà tutto lei.»

Dopo circa mezz’ora giungemmo al Palazzo Reale. Era costruito all’interno di un albero cavo e tutto ciò che c’era dentro era fatto con fiori e piante rampicanti intrecciate. Appena arrivate, ci fecero strada fino alla Sala del Trono.


Advertisment


Quando entrai, notai subito una Fata dalla corporatura esile seduta su un trono fatto di edera. Aveva occhi azzurri e capelli biondi ed era fasciata da un abito dello stesso colore dei suoi occhi; le sue ali erano trasparenti come quelle di Maira, ma avevano in più un nastro dorato lungo i bordi. Maira mi spiegò che quel nastro indicava la regalità, e che si applicava sulle ali durante la cerimonia per l’incoronazione della Regina delle Fate.

Visto che la Regina Madre era scomparsa repentinamente, non c’era stato modo di procedere con la cerimonia d’incoronazione della sua succeditrice e di conseguenza la Principessa Laila, diventata Regina per diritto di nascita, aveva indossato da sola il nastro della regalità. Mi spiegò, inoltre, che la regalità di una Fata si riconosce alla nascita poiché una Fata di stirpe reale, allorché viene alla luce, ha una stella che brilla sulla fronte. Ciascuna Fata nata con la stella, diventa automaticamente figlia della Fata che è Regina al momento della sua nascita e, in quanto tale, è anche erede al trono, ma la sua nomina non è automatica: la Fata regnante sceglie la sua succeditrice tra le giovani Fate, nate con la stella, che abbiano dato prova di essere virtuose e di possedere una buona capacità decisionale, attributi fondamentali per essere una degna Regina.

«Ti stavo aspettando» mi accolse la Regina Laila. «Immagino che Maira ti abbia specificato la ragione per cui sei stata condotta nel nostro mondo.»

«Sì, Maestà» confermai con un fil di voce. «E sono pronta ad accettare l’incarico che mi è stato affidato. Che cosa dovrò fare per sconfiggere Zirconia?»

«Devi anzitutto sapere che Zirconia non è stata sempre cattiva. Molti anni orsono, lei era la Fata della Neve dal cuore generoso e altruista, ed il suo nome deriva dallo zircone, pietra bianca come la neve. Il suo compito era di far cadere la neve sulla Terra per dare gioia ai bimbi, e vestiva regolarmente un abito bianco per mimetizzarsi e non farsi dunque vedere dagli Umani. Un giorno d’inverno, come ogni anno, Zirconia si recò sulla Terra per portare la neve ed incontrò un uomo di cui s’innamorò perdutamente. Anche quell’uomo l’amava e lei avrebbe voluto portarlo con sé a Dreamland, chiese pertanto il permesso alla Regina, ma mia madre logicamente non acconsentì: portare un Umano qualsiasi a Dreamland avrebbe significato eliminare la Magia che è legata a questo luogo giacché, attirati da lui, degli Umani malvagi e senza scrupoli avrebbero potuto distruggere l’isola, trasformandola in una metropoli satura di grattacieli e automobili. Mia madre provò a chiarire il problema a Zirconia, ma lei, accecata dall’Amore, non volle capire, giurò di vendicarsi e lasciò Dreamland. Qualche tempo dopo tornò, ma non era più quella di una volta: era diventata maestra di Magia Nera, e con i suoi nuovi poteri iniziò a mettere in atto il suo piano di distruzione e la prima a svanire fu proprio mia madre. L’unico sistema per distruggere il suo potere malvagio è indurla a ricordare chi era in passato, così da far riaffiorare il sentimento che aveva provato e far tornare il suo cuore, indurito dalla rabbia, buono e generoso com’era un tempo.»

«Come posso riuscire a farle ricordare chi era in passato, Altezza? Non mi sembra tanto semplice come metodo…»

La Regina mi rivolse uno sguardo assai rincuorante. «Puoi farcela, in quanto la sua Magia non ha effetto su di te. Zirconia è in possesso di una Magia estremamente potente che le permette di controllare la mente di tutti gli Uomini, adulti e bambini, tu però sei immune dalla sua Magia perché hai continuato a credere nel Mondo delle Fiabe anche da adulta, quindi hai un potere più grande del suo che ti consentirà di sconfiggerla. Devi solo andare al suo castello ed affrontarla.»

«Dove si trova il suo castello, Maestà?»

«Il castello di Zirconia si trova nella zona Nord dell’isola che ormai è completamente in suo potere, è una zona fredda e arida dove non crescono più piante e dove sono altresì scomparse le creature delle Fiabe che vivevano lì.»

Feci un respiro profondo per allentare la tensione che mi assaliva, dopodiché domandai: «Come faccio ad arrivarci?»

La Regina Laila mi porse una collana dorata che esibiva, come ciondolo, un medaglione tondo con incastonato uno zircone e mi rispose: «Questa collana apparteneva a Zirconia, ai tempi in cui era ancora la Fata della Neve. Ho lanciato un incantesimo su di essa per cui, quando uscirai dal mio castello, indossala e pronuncia la formula magica: Collana fatata portami dalla tua padrona! Dopo averla pronunciata, lo zircone comincerà a brillare, segui la sua luce e arriverai a destinazione. Ma fa’ attenzione: dato che tu sei immune dalla sua Magia e non può controllare la tua mente, Zirconia cercherà di distoglierti dalla tua missione promettendoti ciò che il tuo cuore desidera di più, ma non dovrai cedere. Ricorda che lei conosce il motivo della tua visita al suo castello e conosce per giunta i tuoi più grandi desideri giacché, all’epoca in cui era Fata della Neve, era in contatto con te attraverso lo specchio, come tutte noi, e di conseguenza sa tutto di te. Maira ti ha parlato degli specchi, vero?»

© Christine Kaminski | Vietata la riproduzione senza consenso scritto

Tag:, , , , , ,



Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *